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LIBRI

IL CICLO SETTENARIO

Il Ciclo Settenario è il Tempo ciclico che il Pellegrino incontra attraversando il Labirinto della propria vita, consapevolmente; andando, per certi versi, controcorrente alla stessa natura umana. “Un’inversione di senso”

“Il Ciclo Settenario”, è un racconto elegiaco che partendo da eventi e momenti reali, Materiali, esistenziali, conduce ai confini con lo Spirituale. Un traghettamento partecipe e condivisibile che dal visibile accompagna all’invisibile, attraverso un linguaggio poetico, l’unico, veramente, capace di parlare al “Reale nella sala Nuziale”. In un sentito resoconto in cui il Soggettivo, s’individua nell’Oggettivo. Dove l’Esperienza, Intuisce nel Mito le ragioni della propria “Storia”. Dove il senso critico individuale riluce, al servizio dell’umano, scevro da ogni sua possibile contaminazione.

Il Ciclo Settenario, è il Labirinto dove il “femminile” è in comunione con forze inconsce, energie psichiche che la sorreggono, la determinano e le fanno sapere di essere altro dalla semplice individuazione.

Una “coscienza con”, di contro alle “coscienze in”.

Sapienza indistinta.

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L’Amore si rivela là dove svela

L’Amore si svela per ciò che rivela

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POEMA d'AMORE

“Poema d’Amore” è un libro che traccia un superamento, attraverso asperità e “barocchismi”, necessari alla forma, per redimersi.  Palesando, ad uno sguardo allargato, una mappa, la Mappa necessaria per giungere al luogo dove dirimere l’Inizio. Su quella Mappa, il significato divene secondario, divenendo segno, verso, gesto di una condizione; la Trama si manifestava, nel singolo segno; segno che non era la Trama, pur essendone l’essenza. Il Verso, è fonema e forma.

Rivelando e incitando, ad una visione più ampia e antica, occultamente mistificata. Quella stessa visione che ci guidava e ci può guidare, nuovamente, nonostante tutto, tra i meandri dell’enigma esistenziale e tra le sue labirintiche ed essenziali stanze. In “Poema d’Amore”, viene chiesta l’azione del volere, l’empatia del sentire e l’intuizione del percepire, nell’ampiezza di uno sguardo fermentato nel travaglio esistenziale, meditato e interiorizzato.

“Poema d’Amore”, è oralità e scrittura, parola e verso, in una varietà di caratteri che movimentando il verso accennano alla danza degli antagonisti. Un origine, un caos e una fine; un inizio, un vortice e una coda; una testa di serpente dalle invisibili spire che, contorcendosi ci scorta fuori dal Paradosso. 

Novellamente, in un’Armonia d’opposizioni!

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Ricordi di quiete

Una raccolta di poesie che trascrive il pensiero e il travaglio esistenziale di un giovane, che nascondendo nel suo dire,  le “arcontiche” difficoltà esistenzi,  le affronta e le combatte, inconsapevolmente, nel suo fare e nel suo dire.

Imprigionato nel “passato” che, bene o male, dovrà in qualche modo rincontrare, per riuscire a depositarlo e attenuarlo “nel suo giovane fagotto da viaggio”. Il passato, i cortili e le cascine di allora sono una metafora, una traslazione semantica d’un ’invisibile disagio - dell’occultato danno - che la naturale inconsapevolezza, proiettava nel sociale, in un’ingenua mistificazione sincronica del “reale”; quell’apparente  squilibrio dell’uomo contemporaneo con  se stesso e inconsapevolmente, con il mondo che lo circonda.

“Un danno ne occulta un altro, favorendosi vicendevolmente”

 

Tra i cortili segnati dal tempo

Resistono semplici segreti, oramai dimenticati

In una vecchia ringhiera

O nascosti in una meridiana dall’ombra svanita.

Liberi di tornare al richiamo di una vecchia e nuova saggezza.

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IRA (DVD)

IRA

(Un lavoro sul tema dell’Ira Divina)

 

“La modernità, la morte dell’antico, apre le porte all’oblio e al nulla.

Lo scontro si allarga ai mondi interiori e l’orrore dilaga, creando dagli abissi

una superba frammentazione”.

 IRA, è uno spettacolo di Teatro-danza, con in scena due danzatori e 4 attori.

Il pretesto su cui è costruito l’itinerario drammaturgico è dato dalle sculture di August Rodin. 

“Il moto nasce e si conclude nelle figure, e la causa che lo suscita è un principio spirituale”.

 Lo trama è suddivisa in tre momenti: il primo consiste nella trasformazione, il secondo nella profondità, il terzo nella costanza. Tema centrale, che unisce i tre momenti dell’opera, è il conflitto tra contrari, tra opposti, nel nostro caso tra il maschile e il femminile.

 - Nella prima parte le opere di  A. Rodin danno l’imput e la direzione per dar forma all’idea drammaturgica: “L'uomo e la donna si preparano separatamente; e in maniera oscura si uniscono e non si uniscono; se non prepari i cuori non potranno amarsi.

 - Nella seconda parte, saranno gli stralci di testo estrapolati da: “I Fratelli Karamazov” di F. Dostoevskij, a legittimare il percorso drammaturgico: “La conoscenza trascende la materia nel suo difficile viaggio interiore, ritornando alle facoltà dello spirito; interrompendo ogni forma di separazione”. 

 - Nella terza ed ultima parte, gli opposti tentano l’incontro: “Lo scopo qui è, la rappresentazione simbolica del “ritorno”, l'unione della dimensione spirituale a quella materiale”.

 Ritorno, rappresentato emblematicamente dalla spogliazione e dallo smascheramento degli Dei; in un emblematico finale.

“Nei mutamenti del tempo e delle sue epoche, nelle forme cerchiamo il flusso perenne dello spirito, quel sentimento umano che partecipa al Sacro”.

 

Carciofirossi

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