Spettacolo Teatrale dell’Associazione “Carciofirossi”,
liberamente tratto da:
“Caino”
Di Friedrich Koffka
Con innesti da:
“Edipo re” di Sofocle
...
E il signore guardò con favore Abele
e la sua offerta,
ma non prestò attenzione a Caino
e alla sua offerta
(Genesi 4,4-5)
Dall’introduzione al CAINO di F. Koffka:
L’atto unico Caino, scritto nel 1913, fu messo in scena per la prima volta nel 1918. Venne presentato all’interno di una rassegna dedicata al teatro espressionista; per offrire uno spazio alla nuova drammaturgia e alla sperimentazione teatrale del gruppo avanguardista “La giovane Germania”.
Contrariamente a quanto suggerisce la longevità del dramma, esso fu letteralmente fatto a pezzi dalla critica, che, tolte alcune eccezioni, non lesinò giudizi duri.
I nuovi drammi, di quell’epoca, non volevano essere letti come specchio realistico della realtà, né intendevano fornire analisi psicologiche dei loro personaggi. Al contrario, le azioni erano intese come azioni simboliche e, volutamente esagerate, proponevano piuttosto una distorsione del reale; solo nell’espressione estrema dei gesti, della parola e della trasformazione artistica poteva, infatti, rispecchiarsi l’essenza del rappresentato e dunque la sua verità.
Dal copione Carciofirossi di “CAINO”.
Parte iniziale:
(La scena è composta, solamente, da un tavolo di legno, uno sgabello e una sedia;
Quintatura nera tutto attorno alla scena)
Traccia 1 - MUSICA: (L’inizio di Caino – La musica potrebbe prevedere una fase di inizio, poi, perplessità per concludere in un crescendo culminante nel momento in cui Caino si strappa il cordone dal ventre. Durata complessiva di questo primo pezzo: (2’00” circa)
LUCE: (Su Caino) - (Caino, seduto su uno sgabello fronte pubblico, fondo-sinistra. Dal soffitto penzola un cordone che finisce sul ventre di Caino. Caino si alza, a favore di pubblico, prende con le mani il cordone (ombelicale) che s’innesta nel suo ventre e lo strappa. Lo guarda e poi alza la testa verso il pubblico con sguardo interrogativo.)
BUIO
LUCE: (Caino, è dove lo avevamo lasciato, con il cordone che penzola libero. Adamo, di spalle, avanti-destra con un bastone nodoso in mano)
Traccia 2 - MUSICA: (Dialogo Caino/Adamo/Eva. )
ADAMO: (Voce registrata Vincenzo) Da dove vieni?
CAINO: (Caino, appena sente la voce di Adamo, si volta di scatto, guardandosi attorno, spaventato) Dai campi.
ADAMO: Cos’hai combinato?
CAINO: Ho dormito.
ADAMO: Ti ho cercato. Avevo bisogno di te per una commissione. Ma tu non ci sei mai, quando si ha
bisogno di te.
CAINO: Quando ci sono, di me non si ha mai bisogno.
[...]
Dal copione Carciofirossi di “CAINO”.
Parte finale:
[...]
LUCE (Caino e Abele, sono uno di fronte all’altro e Caino tiene in mano il cordone ombelicale di Abele/Admir)
I tuoi occhi Abele!
Fine MUSICA
ABELE: (grida) Cosa fai!
CAINO: (ride)
ABELE: Caino, cosa fai? Caino cosa vuoi fare con la scure? Caino cosa vuoi… fare?
(Urlando) Caino…
CAINO: Ecco… tieni… (Caino, strappa il cordone ombelicale del fratello Abele. Che immediatamente cade in ginocchio con le mani sopra gli occhi)…non mi guardare…!
ABELE: (Urlando, d’orrore) Ahhhhh….!
BUIO
Traccia 11 - MUSICA e TESTO
(Lunga pausa nel Buio)
LUCE (Solo Caino, con la scure in mano e il cordone ombelicale che penzola dall’alto del fratello)
(Voce fuoricampo)
EVA: Fiore riposa, fiore innocente in mezzo alle fronde
La notte copre la valle e il giorno
(Silenzio. Caino va avanti, si accovaccia sullo sgabello come all’inizio)
EVA: Abele! Dov’è Abele!
CAINO: (dolcemente) Non lo so, madre.
EVA: Non lo hai visto? Non era nella stanza?
CAINO: Madre, non lo so…
EVA: Ma era venuto di qua…
(Liberamente tratto dall’Edipo di Sofocle)
CAINO: Madre, l’ho sorpreso, a nuocermi con male parole.
EVA: Oh Caino, non può esser vero!
Rispetta tuo fratello: già prima non era uno stolto e ora il suo giuramento lo fa sacro.
CAINO: Sappi bene che, se chiedi questo, tu chiedi la mia morte o il mio esilio da questo paese.
EVA: Ma quale era il discorso?
Spiega anche a me, Caino, che cosa ti muove a tanta ira?
CAINO: Uno smarrimento possiede l’animo mio, che turbamento la mia ragione, o donna, per quello che ora ho fatto!
EVA: Che affanno ti fa parlare così, volgendo lo sguardo?
CAINO: Ahimè infelice; temo di avere scagliato poc’anzi terribili imprecazioni contro me stesso, senza saperlo.
EVA: Che dici?
CAINO: Non domandarmi oltre?
Madre… Abele camminava sul prato e la sua fronte era chiara di luce. Tutti lo amavano.
EVA: Caino di cosa parli? Caino di cosa parli, perché mi guardi così…? Caino, dove hai lasciato Abele?
CAINO: Madre, io l’ho ucciso.
EVA: Caino…!
CAINO: Madre, io ho ucciso; Abele, che era mio fratello, io l’ho ucciso, è steso nell’angolo, ucciso da me.
(Liberamente tratto dall’Edipo di Sofocle)
EVA: Com’è terribile sapere, quando non giova a chi sa! Io ne ero ben consapevole, ma l’ho dimenticato; altrimenti non sarei venuta qua.
CAINO: Che c’è? Cosa sai di me?
EVA: Lascia che me ne vada, dammi ascolto: tu sopporterai più facilmente per la parte tua, ed io per la mia.
CAINO: Privandomi di questa profezia, non dici parole né giuste né benevole. Tu che sai, non andartene: te ne supplico…dimmi!
EVA: Perché voi tutti non sapete; ma che io non riveli mai la mia disgrazia, per non dire la tua.
CAINO: Che dici? Tu sai, e non parlerai?
EVA: Da me non saprei nulla.
Rimproveri il mio silenzio, senza vedere il tuo.
Ciò che doveva avvenire è avvenuto e ciò che ancora lo dovrà avverrà comunque, anche se io lo coprirò col mio silenzio.
CAINO: Devi dirmi quello che sai, madre!
EVA: Non posso dire oltre, figlio mio
Sventurato…che tu non sappia mai chi sei!
Fine MUSICA
(Silenzio)
CAINO: Io l’ho ucciso.
Madre, io dovevo essere il suo guardiano, io l’ho ucciso.
Ma…potevo essere io…il guardiano di lui?!
Perché?!
Madre, vai dal padre e digli che suo figlio Abele è morto, ucciso da Caino, che era suo figlio.
Madre, io me ne andrò; dì al padre che sono andato e che non dovrà vedermi mai più.
Inizierò una nuova vita, e questa esistenza sarà troppo grande, perché il Padre possa fermarla o tantomeno annientarla. Lui, ha posto barriere tra me e le cose: sia pure!
Traccia 12 - MUSICA: (Per la prima volta si sente nella colonna sonora un inizio di organizzazione sonora/musica; Melodia. La musica arriverà fino alla fine dello spettacolo, finendo con la sensazione che si stia costruendo una città… una metropoli… una megalopoli sulla cui sommità sta’ Lamek)
(all’improvviso)
Madre, non verrà per me, la morte. Sarò ramingo sulla terra, un malvagio. Fuggirò con occhio storto, un malvagio, e griderò; chi m’incontra griderà; se solo proverò a sorridere, scapperanno da me e grideranno. La luce mi colpirà, e la morte non verrà, mi piegherò, starò accovacciato, senza sonno, starò negli angoli, starò a terra, e camminerò in segreto, dietro alle porte, sulle strade canterò, ballerò, la morte non verrà per me… madre, io sarò maledetto…
(Silenzio)
Ciononostante mi allontanerò sempre di più da lui. E… prima o poi qualcuno o qualcosa mi supererà nell’Orizzonte…ma ciò che ho aperto sarà compiuto… dopo di me!...
(Silenzio)
BUIO
(Nota per Musica: Se gli uomini hanno cominciato a costruire città e chiudersi in esse, fu perché l’’adam aveva generato Qayn, e Qayn aveva cominciato a seguire il suo impulso alla conquista, all’impadronirsi, dopo aver ucciso Habel; aveva generato HaNWoK. L’archetipo della città è, cioè, il risultato del principio del possesso. HaNWoK ne è il muro, il baluardo) - [Dal libro di I. Sibaldi]
VIDEO: (Vengono proiettati i nomi dei discendenti di Caino, fino ad arrivare all’ultimo Lamek. Sul fondale della scena investendo caino. Che immobile rimane in piedi al centro della scena, fronte pubblico)
Qayn
HaNWoK
iYRaD
‘MeHWuYa’eL
MeTWuSa’eL
LaMeK.
Fine VIDEO
Fine MUSICA
LUCE: (Caino)
Madre, addio.
(Si alza dritto; getta uno sguardo su tutto e se ne va)
(Silenzio)
BUIO
Traccia 13 - MUSICA E TESTO
Voce registrata della sorella di Admir
EVA: Caino…!
Con:
Admir Cupi e Arianna Mossali
Musiche a cura di:
Roberto Uberti
Adattamento drammaturgico, scenografie e regia:
Claudio Cerra
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