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“RICORDI DI QUIETE”

Immagine del redattore: cerraclaudio61cerraclaudio61

Vecchio complesso architettonico San Nabor, (Esempio di cortile lombardo) ubicata nel Comune di Masate (MI)



La Cascina di San Nabor esisteva già nel 1310 come afferma il “Liber Notitiae Sanctorum”.

Ma già è citata in data 1215, ottobre 22 Inzago (cessione di terre confinanti con “In loco maixasca a mane Sncti Naborris”).


Masate, dicembre 1992


Quadri e poesie di Cerra Claudio: “Ricordi di Quiete”





A denuncia del programma di recuperon integrato della Cascina San Nabor.

In quell’iniziativa venivano raccolte 172 cartoline firmate da cittadini, in qui le stesse portavano la dicitura:


“Gli interventi di recupero dell’esistente possono se vogliono, coniugare le soluzioni architettoniche alla necessità di preservare le tracce del passato, senza cancellare i valori, le tradizioni, i sentimenti che l’architettura rurale rappresenta”.





Nei mesi sucessivi si costituì un Domitato di Difesa della Cascina San Nabor che lavorò tenacemente con non poche difficoltà.

Attraverso iniziative di sensibilizzazione, assemblee pubbliche e ulteriori raccolte di firme.

Chiedemmo l’intervento della Sovraintendenza di competenza, interpellammo Istituzioni e Associazioni a vari livelli.


Il progetto bocciato, fu sucessivamente ripresentato con modifiche sostanziali, ma....





le poesie che in seguito comporranno la raccolta di poesie di questo libricino autoprodotto, fecero parte del pacchetto presentato al Sindaco del Comune di Masate in data 9 gennaio 1993, contenente 172 cartoline firmate da cittadini di Masate e una lettera a difesa del complesso architettonico di San Nabor..




L’angolo nascosto

a fotogrammi distratti


Di una pellicola

che corre oltre misura


Con movenze scordate


Ci chiama,

ad un passo più lento

Alla sosta


In questa insospettata devastazione


È un sospiro

Un ricordo dei sogni

È un rifugio


Tra disperati pensieri

di rivolta.


1989





Sono orme del tempo

questi totem della pianura

Impennate improvvise del vento

sulla linea dell’orizzonte


In questo tramonto rossastro.


Sono l’avviso

La sentinella stanca

dell’abbandono

La rosa selvatica

tra campi di camomilla.


E’ il pensiero che corre sullo sguardo

Sulle immagini riflesse dalla mente

Alla ricerca

del segreto del polline

O alla mano che tinge la viola.


E’ un viandante

che non si ferma

Sulla strada senza insegne

vi trovi solo erba e ginestre.


Sono solo cascine

Pietre e mattoni

Totem dell’antica pianura


Percorsa e percossa

con troppa fretta.


1993





 
 

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