Vecchio complesso architettonico San Nabor, (Esempio di cortile lombardo) ubicata nel Comune di Masate (MI)

La Cascina di San Nabor esisteva già nel 1310 come afferma il “Liber Notitiae Sanctorum”.
Ma già è citata in data 1215, ottobre 22 Inzago (cessione di terre confinanti con “In loco maixasca a mane Sncti Naborris”).
Masate, dicembre 1992
Quadri e poesie di Cerra Claudio: “Ricordi di Quiete”

A denuncia del programma di recuperon integrato della Cascina San Nabor.
In quell’iniziativa venivano raccolte 172 cartoline firmate da cittadini, in qui le stesse portavano la dicitura:
“Gli interventi di recupero dell’esistente possono se vogliono, coniugare le soluzioni architettoniche alla necessità di preservare le tracce del passato, senza cancellare i valori, le tradizioni, i sentimenti che l’architettura rurale rappresenta”.

Nei mesi sucessivi si costituì un Domitato di Difesa della Cascina San Nabor che lavorò tenacemente con non poche difficoltà.
Attraverso iniziative di sensibilizzazione, assemblee pubbliche e ulteriori raccolte di firme.
Chiedemmo l’intervento della Sovraintendenza di competenza, interpellammo Istituzioni e Associazioni a vari livelli.
Il progetto bocciato, fu sucessivamente ripresentato con modifiche sostanziali, ma....

le poesie che in seguito comporranno la raccolta di poesie di questo libricino autoprodotto, fecero parte del pacchetto presentato al Sindaco del Comune di Masate in data 9 gennaio 1993, contenente 172 cartoline firmate da cittadini di Masate e una lettera a difesa del complesso architettonico di San Nabor..

L’angolo nascosto
a fotogrammi distratti
Di una pellicola
che corre oltre misura
Con movenze scordate
Ci chiama,
ad un passo più lento
Alla sosta
In questa insospettata devastazione
È un sospiro
Un ricordo dei sogni
È un rifugio
Tra disperati pensieri
di rivolta.
1989

Sono orme del tempo
questi totem della pianura
Impennate improvvise del vento
sulla linea dell’orizzonte
In questo tramonto rossastro.
Sono l’avviso
La sentinella stanca
dell’abbandono
La rosa selvatica
tra campi di camomilla.
E’ il pensiero che corre sullo sguardo
Sulle immagini riflesse dalla mente
Alla ricerca
del segreto del polline
O alla mano che tinge la viola.
E’ un viandante
che non si ferma
Sulla strada senza insegne
vi trovi solo erba e ginestre.
Sono solo cascine
Pietre e mattoni
Totem dell’antica pianura
Percorsa e percossa
con troppa fretta.
1993


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